Cedro Di S.Maria del Cedro
Il cedro di Santa Maria del Cedro, conosciuto anche come varietà liscia diamante, è una delle varietà più pregiate al mondo di questo agrume, e recentemente ha ottenuto il riconoscimento DOP, a sottolineare la sua origine geografica e le caratteristiche uniche. La sua eccellenza è frutto di tre fattori principali: la tradizione colturale locale, il microclima della zona e il legame culturale con la comunità ebraica.
Caratteristiche colturali e microclima.
Il cedro di Santa Maria del Cedro viene coltivato con tecniche tradizionali che ne garantiscono qualità superiore rispetto ad altre aree del mondo. Gli agricoltori locali proteggono le piante dal vento e dalle intemperie, utilizzando reti e cure costanti durante tutto l’anno, in particolare durante i caldi estivi.
Le piante sono controllate ogni giorno: vengono lasciati solo i fiori che portano frutto e rimosse tutte le foglie vicine che potrebbero intralciare la crescita. Se due frutti nascono talmente vicini da toccarsi, viene messa della carta tra i due. Il controllo di ogni pianta può richiedere anche un'ora!
Il frutto cresce vicino al terreno, dove l’umidità migliora la sua morbidezza e le caratteristiche organolettiche, evitando l’esposizione diretta ai raggi solari che potrebbe danneggiarlo. A causa della loro bassa posizione, i cedri vengono raccolti piegandosi in ginocchio, seguendo idealmente lo spirito della Regola benedettina “ora et labora”. Questa postura non è solo funzionale, ma simboleggia il lavoro intenso e una dedizione che richiama umiltà e espiazione dei peccati.
Ciò che rende unica questa coltivazione è il particolare microclima che si crea in questa zona, soprattutto alle pendici del Castello di San Michele. Proprio lì, l’incrocio delle correnti d’aria calda e fredda provenienti dalla montagna e dal mare crea condizioni ottimali per lo sviluppo dei cedri, conferendo loro un aroma e una lucentezza incomparabili.
La storia del frutto eterno
Il cedro di Santa Maria del Cedro è un simbolo millenario che lega la Calabria alla tradizione ebraica da oltre 2000 anni! Ogni anno centinaia di rabbini si recano nei campi della Riviera dei Cedri in Calabria per svolgere la loro rigorosa ricerca dell’etrog (così viene chiamato il cedro nelle sacre scritture) per celebrare la festa ebraica di Sukkot. Secondo la tradizione biblica, infatti, uno dei quattro elementi rituali che accompagnano questa celebrazione è proprio il perì ‘etz hadar, il “frutto bello” citato nel Levitico e identificato con il cedro diamante fin dai tempi di Mosè.
Così, i “saggi con barba e kippah” si inginocchiano o strisciano tra le basse piantine, esaminando con cura ogni cedro per assicurarsi che sia puro, non innestato, senza macchie né imperfezioni e dalla forma armoniosa che ricorda un cuore. Una volta selezionati, i cedri vengono sigillati e spediti nelle sinagoghe di tutto il mondo, pronti per essere innalzati durante la liturgia di ottobre.
Produzione, caratteristiche botaniche e profilo olfattivo
La produzione di questo cedro varia attualmente da circa 15.000 quintali a potenziali 40.000 quintali all’anno, distribuiti tra piccole aziende familiari e realtà agricole più grandi. Gli arbusti, molto spinosi, producono frutti tutto l’anno, ma la raccolta principale avviene ad Agosto per il rituale del Sukkot e da Settembre a Ottobre per la trasformazione, quando i frutti sono verdi o tendenti al giallo, a seconda dell’uso previsto: per marmellate si raccolgono ancora verdi, per insalate o liquori più maturi.
L’olio essenziale viene estratto dalla scorza dei cedri verdi e il rapporto di resa è di circa 100 kg di cedro per 4 kg di olio, a testimoniare la sua preziosità. Ogni parte della pianta è aromatica, dai fiori, ai rami, alle foglie, conferendo così un bouquet di profumi unico. Per questo motivo si dice che del cedro profuma persino l’ascia che lo abbatte!
L’olio essenziale di cedro di Santa Maria del Cedro possiede un carattere unico nel panorama degli agrumi, distinguendosi per la sua ricchezza e intensità che lo avvicinano più a una nota di cuore che a una nota di testa. Il profilo olfattivo è molto complesso, combinando le note fruttate di lime persiano, le nuances floreali del bergamotto e l'asprezza del limone con un leggero carattere polveroso simile alla vanillina e coumarina.
Queste sue caratteristiche lo rendono un ingrediente estremamente versatile in profumeria, conferendo corposità e sfaccettature realistiche agli accordi agrumati e una solida struttura all'intera composizione.
Storia recente e salvaguardia della varietà
Fino agli anni ’80, il patrimonio del cedro rischiava di perdersi a causa della speculazione commerciale e del declino della coltivazione tradizionale. Grazie all’impegno di appassionati coltivatori, la varietà è stata salvata, valorizzata e riprodotta. Oggi, il cedro di Santa Maria del Cedro rappresenta un esempio di rigenerazione agricola e culturale, con un forte ricambio generazionale tra i coltivatori.
Nome e riconoscimento
La varietà è chiamata "diamante" per la lucentezza della scorza, che ricorda la brillantezza di una gemma. Tuttavia, il nome rimane un dettaglio simbolico: il vero valore del cedro risiede nella sua storia, nella sua qualità e nel legame con il territorio.