

Come è iniziato tutto?
Ale, il nostro fondatore e “naso”, ha lavorato per tutta la sua carriera in grandi aziende cosmetiche. Non ha studiato in una prestigiosa scuola di profumeria — anzi, è capitato nel settore quasi per caso. Nel suo ruolo di R&D nel Regno Unito, tra le tante cose, si occupava anche dello sviluppo di aromi per rossetti, balsami labbra e persino dentifrici. È un mestiere diverso rispetto allo sviluppo dei profumi, con regole e sfide tecniche tutte sue.
Durante il lockdown, spesso da solo nel laboratorio R&D, ha finalmente avuto tempo e spazio mentale per sperimentare. Ha iniziato a conoscere meglio le materie prime dell’organo del profumiere, inserendo alcune delle sue creazioni in formule cosmetiche come saponi e creme.
Poi è arrivata una chiamata dall’Italia: stava per tornare nella terra d’origine. Ha accettato un nuovo lavoro in R&D, distante dal mondo dei profumi — ma l’universo, evidentemente, aveva altri piani. Nell’ultima settimana a Londra, un bagnoschiuma profumato con una delle sue formule è diventato virale su TikTok. Tutti erano ossessionati dalla sua fragranza ricca e golosa. È diventato virale più volte, cavalcando il trend delle fragranze gourmand. Ed è lì che Ale ha capito: doveva continuare ad allenare il suo naso.
Tenere il naso in allenamento è come andare in palestra — se non si è costanti, si perde la forma. Per farlo, serve un organo ben fornito, con centinaia di materie prime. E per fortuna, durante un viaggio a Milano per cercare casa, Ale ha trovato un appartamento con uno studiolo nell’attico — che sarebbe poi diventato il primo laboratorio Narici. Ha ordinato tutto l’essenziale: ingredienti, pipette, una bilancia di precisione, qualche flacone — e ha iniziato a mescolare, senza brief, senza scadenze, solo con la voglia di sperimentare. In poco tempo, aveva un quaderno pieno di formule.

La prima vera sfida?
Ale voleva usare l’assoluta di sesamo — uno dei suoi ingredienti naturali preferiti. I profumieri indipendenti non possono acquistarla; è riservata ai grandi marchi. Così ha trovato un partner in grado di fare estrazioni su piccola scala e ha commissionato un’assoluta su misura, realizzata con i semi di sesamo di un raro cultivar siciliano, protetto da un presidio Slow Food. L’assoluta ottenuta aveva un profilo organolettico così distintivo che è diventata il cuore di Narici N°1 — la fragranza simbolo del brand e la sua prima creazione monorigine.
Nei tre anni successivi, Ale e il suo compagno Wouter hanno approfittato delle vacanze per scoprire alcune delle regioni più belle (e soleggiate) d’Italia. In quei luoghi si trovano agrumeti, campi di fiori e altri tesori locali — gli stessi ingredienti che gli italiani usano in profumeria fin dal Rinascimento. Alla fine, basta una visita al Museo del Bergamotto a Reggio Calabria o ai campi di lavanda del Chianti per lasciarsi ispirare. Ed è per questo che Narici vuole essere anche una piattaforma per celebrare l’eccellenza agricola italiana e il patrimonio olfattivo del nostro paese.
Tutto stava andando al suo posto, e non c’era tempo da perdere.
Narici è stato lanciato ufficialmente online il 02.05.25 — il giorno del 38° compleanno di Ale.
Ma perché Narici?
Per noi italiani è un nome divertente, ma in inglese suona elegante e raffinato e ha anche una bella assonanza con marchi iconici come Gucci e Fiorucci… un buon auspicio per una startup. Nat, che ha curato la direzione artistica, ha disegnato la nostra N — ispirata alla forma dei turbinati nasali — e ha scelto una tonalità di blu ispirata al colore dei fusti metallici usati per spedire oli essenziali in tutto il mondo.