Il Nostro Organo
Da Narici siamo orgogliosi di creare le nostre fragranze internamente. Ale, il fondatore, è anche il naso creatore di ogni profumo. Questo ci dà la libertà di esplorare le caratteristiche degli ingredienti naturali italiani e proiettarli in territori olfattivi inaspettati, a volte ancora inesplorati.
Il lato tecnico della profumeria non è qualcosa di cui la maggior parte dei brand parla — per paura di togliere un po’ di magia. La verità? Spesso non sanno cosa c’è davvero nei loro profumi, perché vengono sviluppati esternamente. D’altronde, nel mondo ci sono più astronauti che profumieri.
Tutto inizia nel nostro laboratorio, con il nostro organo del profumiere: una parete di armadietti a muro che ospita oltre 500 materie prime. Circa la metà sono molecole sintetiche, l’altra metà ingredienti naturali — tra cui oli essenziali (ottenuti tramite distillazione a vapore), assolute (da estrazione con solvente) e resinoidi (le sostanze dense e appiccicose).
Non ci vergogniamo di usare materie prime sintetiche — chiamate anche aromachemicals. Le dosiamo sempre in modo sicuro, e alcune le indichiamo anche sulle nostre etichette. L’equilibrio tra naturali e sintetici è alla base della profumeria contemporanea: un mix di piacere, performance e sicurezza.
Come nasce un profumo:
Ispirazione
L’idea per un nuovo profumo può nascere ovunque — da una conversazione, un odore nell’aria, una parola, una combinazione di colori, una nuova materia prima o una visita a un fornitore.
Organ play
Qui l’idea inizia a prendere forma. Le materie aromatiche vengono scelte e dosate goccia a goccia su una bilancia di precisione in laboratorio. Il profumiere crea così piccole fiale di “succo” profumato. È un momento di gioco — ci sono delle regole, ma non troppe.
Macerazione
I blend hanno bisogno di tempo per svilupparsi e maturare — da una settimana a un mese. Se la formula contiene aldeidi o indolo (ciao, gelsomino!), il profumo può cambiare radicalmente nel tempo. Alla fine, non si sa mai esattamente che odore avrà.
Valutazione
I campioni vengono testati su mouillettes (carta porosa a pH neutro), in alcool o direttamente nella base del prodotto. Il profumiere fa sempre una prima valutazione per guidare i ritocchi successivi.
Feedback
Il feedback di un panel eterogeneo è fondamentale. I profumi si comportano in modo diverso su ogni pelle, evocano emozioni uniche e risvegliano ricordi personali — elementi preziosi per affinare la formula e il modo in cui viene raccontata al pubblico.
Test dell'ascensore
Il test finale di Ale: quando è soddisfatto di una formula, la indossa in ascensore. Se nessuno la commenta — o nemmeno la nota — non entra in collezione. E si riparte da capo.